Il Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile di Torino, insieme al Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale, me.dea, Centro antiviolenza della provincia di Alessandria e con la collaborazione del Consorzio Servizi Sociali Alessandria – C.I.S.S.A.C.A in qualità di stakeholder, ha avviato un progetto 2020-2022, denominato “Brave New Women”, per indagare i rischi socio-economici a cui è esposta la popolazione femminile di mezza età non in coppia e le possibili risposte ad essi.
Il progetto è co-finanziato dalla Compagnia di San Paolo con il “Bando Idee-are: idee per innovare”.
Il progetto sarà lanciato ufficialmente giovedì 18 giugno, alle ore 17.30 presso Ristorazione Sociale in Via Milite Ignoto 1/a ad Alessandria, con un incontro aperto alla cittadinanza e rivolto in particolare a donne over 55 anni. L’incontro sarà l’occasione anche per raccogliere le disponibilità a partecipare alla ricerca e valorizzare, in un’ottica inclusiva, le conoscenze delle donne circa la definizione dei bisogni e delle strategie efficaci per fronteggiarli.
Per rispettare le disposizioni anti-covid e assicurare la migliore organizzazione possibile, è richiesta la prenotazione al numero: 329 4070192.
GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO
La combinazione tra aumento della popolazione anziana, assottigliamento e impoverimento delle reti di sostegno intergenerazionale e aumento dell’instabilità coniugale in età avanzata, delinea importanti criticità nelle condizioni di sostentamento e cura di una popolazione di donne nella mezza età non in coppia, che risultano largamente invisibili alle politiche. L’insieme di questi fattori espone a rischi di povertà economica e relazionale e incide sulla sostenibilità della cura in età anziana. Le donne della generazione di mezzo sono un anello forte del sistema di welfare italiano, fondamentale per la cura di grandi anziani e nipoti e delle relazioni familiari e comunitarie, ma rischiano di diventarne un anello debole, tra crescenti sovraccarichi di cura e precarietà economica. Questo intreccio tra elementi di forza e debolezza si configura in modi specifici, ma poco esplorati, per le donne che, in età matura, si trovano a ricomporre la loro vita dopo l’uscita, volontaria o forzata, da relazioni di coppia: un vuoto di conoscenze che il progetto intende colmare. Il progetto si propone di identificare pratiche e aspirazioni relative alla ricostruzione di reti di sostentamento e cura da parte di donne tra i 55 e i 70 anni, che non vivono in coppia, e di delinearne le possibili forme di tutela giuridica e di traduzione in azioni di policy. Attraverso l’approccio partecipato, il progetto vuole ridefinire insieme alle donne coinvolte i significati e gli obiettivi di modelli di condivisione e mutua assistenza che rispondano alle proprie aspirazioni.
LE DOMANDE DI RICERCA
LE FASI DEL PROGETTO
I RISULTATI
I risultati del progetto verranno presentati, sia ad Alessandria sia a Torino, contemporaneamente in due forme:
Inoltre, risultato dell’indagine giuridica sarà la redazione di una Guida ai diritti, rivolta a tutte le persone, ma in particolare alle donne, che si trovano a vivere l’età matura e anziana fuori da relazioni di coppia. Gli scopi di questa pubblicazione sono molteplici: illustrare le principali tutele previste dall’ordinamento giuridico a favore del partner “debole”, anche non coniugato, e delle persone singole; illustrare alcune buone pratiche di condivisione e solidarietà all’uscita dalla relazione di coppia; offrire spunti per la formalizzazione giuridica di pratiche relazionali innovative improntate a principi di cooperazione e condivisione di risorse materiali (es. abitazione, autovettura) e immateriali (es. tempo, conoscenze), attraverso il ricorso “creativo” a strumenti giuridici.